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Forniture Pallotta_Italian food meets contemporary artForniture Pallotta_Italian food meets contemporary art

Take some excellent speciality products imported from Italy, strip off the usual spaghetti folklore associated to them, add a touch of contemporary and cosmopolitan creativity, plus the charme and warmth of the organiser Pallina (whose original name is Alessandra Pallotta) and you will have a memorabile evening: the evening when Berlin artistic avantguardes reconcile with our best gastronomic tradition.

The occasion was last week’s launch of Forniture Pallotta, an innovative catering project centred around the excellence of food and its unique presentation. Food, by the way, has always been at the core of Pallina’s artistic research.Togheter with her former group Ciboh, she has animated for many years the Mailander scene with her a-little-bit-crazy cross-overs between fashion, art, design and edibles. On the opening event in the unrenovated headquarters of Archive Books – a publishing house specialized in art magazines – the main role was played by: soft flakes of cheese grana lodigiano, better known as ” RASPADURA”, laid on the table as a draped tablecloth (to taste with a delicious safran honey), a fountain spilling extra-virgin olive oil from Tuscany, a slow baking bread loaf on top of a baguette stool, a “honest” organic wine from the venetian hills served in little jars and an awesome granita siciliana seasoned with pommegranate and jasmine syrup.The more attentive and less greedy observators couldn’t but notice the interesting visual imputs and artistic references of presentation: from Dalì’s surreral landscapes, to Morandi’s still life compositions, to the Bruce Naumann inspired neon sign reading “Forniture Pallotta”.

Among the guests we found Elena di Giovanni, wife of the italian ambassador Michele Valensise and many Berlin-based italian artists (the ITaliens ), including the playful Patric Tuttofuoco, Pallina’s partner, who declared: “Love has turned me into a waiter!”.Prendete degli eccellenti prodotti gastronomici italiani ancora poco conosciuti, togliete il solito folklore di piazza che li accompagna, aggiungete un tocco di creatività contemporanea e cosmopolita, più la simpatia e il calore dell’organizzatrice Pallina (al secolo Alessandra Pallotta) e avrete una serata davvero memorabile, nella quale le avanguardie artistiche berlinesi si riconciliano con la nostra migliore tradizione gastronomica. L’occasione del felice esperimento è stata il lancio di Forniture Pallotta, un progetto di catering innovativo, che punta, oltre che sull’alta qualità dei cibi, sull’unicità della presentazione. Il cibo, del resto, è da sempre al centro della ricerca artistica di Pallina, che insieme al suo ex gruppoCiboh ha animato per anni la scena milanese, con i suoi incroci un po’ pazzi tra moda, arte, design e generi alimentari. Protagonisti della degustazione inaugurale, avvenuta negli spazi volutamente non ristrutturati di Archive Books, – casa editrice specializzata in riviste d’arte : i soffici riccioli di grana lodigiano, chiamato ” RASPADURA”, adagiati sulla tavola come una tovaglia drappeggiata, da assaggiare con un delizioso miele allo zafferano dell’Aquila, un pane cotto nel forno a legna presentato su un treppiedi di baguette, uno zampillo di olio d’oliva extravergine toscano squisito fuoriuscente da una fontanella da giardino, un vinello sincero (e biologico!) dei colli veneti servito in vasetti di vetro e una strepitosa granita siciliana condita con sciroppo di melograno o gelsomino. Agli osservatori più attenti e meno golosi, non possono essere sfuggiti gli interessanti spunti visivi e i riferimenti artistici offerti dalla presentazione: dai paesaggi surreali del Dalì, alle composizioni del Morandi, fino all’insegna luminosa al neon “Forniture Pallotta” alla Bruce Naumann. Tra gli ospiti d’eccezione, oltre ad Elena di Giovanni, moglie del nostro ambasciatore Michele Valensise, numerosi artisti italiani residenti a Berlino (the ) compreso il simpaticissimo Patric Tuttofuoco, compagno di Pallina, il quale ci ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Faccio il cameriere per amore”. Si riferiva alla granita o al grana lodigiano? Mah…

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