As soon as the Berlin Fashion Week is over, the preparations for Berlinale begin. The attention shifts from Bebelplatz to Potsdamerplatz, all covered with the gigantic Loreal ads featuring the more than perfect face of Freida Pinto. With or without Berlinale, Potsdammerplatz is a must see for the visitors: an open-air museum of contemporary architecture. But just like all tourist destinations, the place bursts out with fast foods and un-inviting restaurants. To our great surprise, we discovered the Brasserie Desbrosses, an establishment that is part of The Ritz-Carlton, Berlin but it posseses a personality of its own. We are talking about a real french Brasserie coming from the village Macon, dating back to 1875, which has been reconstructed piece by piece in Berlin. Much more that its furniture, what makes the place so special are the bottles of Pesquié, mis en bouteille au Chateax, the jam jars, the baguettes and croissants everywhere you turn: a colorful and titillating sight!
Apparently, the great attraction of the Brasserie Desbrosses, is the champagne brunch “all you can drink”, at a flat rate of 78 euro p.P.. And since Sean and I cannot get enough of it, we are firmly intentioned to give it a go. But since we were in the middle of the week, with loads of work ahead of us, we had to go for an almost dry lunch: a glas of Sancerre rosé and another one of Poilly Fumé, both from the Loire region. Sad but true.
Sean, who is always on a diet (and I can’t understand why) ordered a plat du jour with the fish option (14 euro). It turned out to be a juicy slice of salmon aux herbes de provence, accompanied by fresh vegetables and farfalle al pesto. As for me, I must admit that I haven’t been modest at all. A glance at the menu was enough to loose control. Remember the romans said “semel in anno licet insanire” (once a year it is allowed to go mad). Well, this is what I had: Carpaccio di polpo – a specialty created by the chef : the polpo (octopussy) is de-structured, pressed together, frozen and thinly sliced, until it is impossible to identify it, but it still tastes delicious – a fresh goat cheese salad, tagliolini al tartufo and half a lobster. Yes, yes! Everything quite delicious, except for the fact that I like my tagliolini more al dente, being used to the italian cooking standards. We cannot wait to come back here with family and friends. The kids too will have a great time in the kitchen with the special do-it-yourself crepes and waffle program.Très bien! Cela Nous Plait…È appena finita la settimana della moda, e a Berlino già iniziano i preparativi per la Berlinale. I riflettori si spostano dalla Bebelplatz alla Potsdamerplatz, giá tappezzata di giganteschi manisfesti della Loreal con il volto, più che perfetto, di Freida Pinto. Berlinale o no, la Potsdammerplatz è una meta imprescindibile per i visitatori: un compendio di architettura contemporanea. Ma come tutte le mete turistiche, pullula di catene di fast food e ristoranti senz’anima. Grande é stata perciò la nostra sorpresa, nel mettere piede dentro la Brasserie Desbrosses, che pur facendo parte del Ritz Carlton Hotel Berlin, ha una personalità tutta sua. Si tratta di un’autentica Brasserie francese del 1875, proveniente dal villaggio di Macon, interamente ricostruita a Berlino. Ciò che la rende viva sono le bottiglie di Pesquié, mis en bouteille au Chateax, i vasetti di marmellata, le baguette e i croissants: i nostri arredi preferiti! La grande attrazione della Brasserie Desbrosses, è il brunch accompagnato dallo Champagne in una formula all you can drink (78 euro p.P.) che ci riproniamo fermamente di provare il prossimo week-end. Trattandosi però di un giorno infrasettimanale e lavorativo, ci siamo dovuti accontentare di un lunch. Accontentare, per modo di dire. Sean, che è sempre a dieta, ha ordinato il piatto del giorno (14 euro) : un trancio di salmone alle erbette di provenza, con contorno di verdure e farfalle al pesto. Io invece, quando ho visto la carte, non ho potuto fare a meno di ordinare carpaccio di polpo – una specialità di invenzione dello chef (il polpo è destrutturato: pressato, surgelato e tagliato a fettine sottilissime), insalata di caprino, tagliolini al tartufo e una mezza aragosta. Ogni tanto bisogna trattarsi bene. Giusto? Tutto squisito, naturalmente, a parte il fatto che i tagliolini fatti in casa non erano proprio al dente come piacciono a me, che sono abituata agli standard di cottura italiani. Sul vino abbiamo dovuto trattenerci, per via degli appuntamenti di lavoro: un bicchiere di Sancerre rosé e uno di Poilly Fumé, entrambi provenienti dalla Loire. Non vediamo l’ora di tornare, con gli amici e la famiglia. I bambini, poi, potranno giocare a fare i pasticcieri, con uno speciale programma di crepes e waffel. Très bien! Cela Me Plait…
